IVAN
Poeta di strada
manifesto d'assalto poetico
...la poesia di strada nasce gettando parole tra le vie, pugni di semi nel vento, è sensazione precipitata in sassi d'assalto tra lo snocciolarsi scomposto di questa città.
Versi come pioggia tra le genti, inzuppate fin'oltre l'orlo dell'attenzione, senza corte di dotti ne corona, perché d'ovunque e da sempre, una pagina bianca è una poesia nascosta...
1.sprofonda poesia
2.sfida gli schiaffi della corrente
3.cresci i lampi della follia
4.gettati controvento
5.precipita in picchiata nel vortice del mondo
6.esplodi e assalta d'ovunque
7.se getti semi al vento farai fiorire il cielo
Ivan nasce il 12 maggio 1981 tra le braccia del quartiere della Barona, alla periferia sud di Milano. Dopo un'infanzia un po' travagliata, frequenta la scuola media sperimentale Rinascita Livi, unica nel suo genere per la varietà delle attività proposte e per lo spessore umano dei suoi educatori.
Al Liceo Scientifico Ivan dimostra una certa esuberanza tracotante e una scarsa attenzione alla disciplina. Durante il primo biennio di Liceo, svicolandosi tra i rischi di bocciatura, compone le sue prime poesie e si cimenta con alcuni abbozzi di romanzi ad oggi rimasti incompiuti. Degli ultimi tempi di scuola obbligata ricorda le notti passate sul tetto del liceo, i numerosi permessi di libera uscita che si concedeva ad insaputa dei suoi genitori, una consistente collezione di azioni sconsiderate e l'abitudine di consumare quantità considerevoli di vino e cannabinoidi.
Terminato il liceo si iscrive alla facoltà di Sociologia dell’Università Statale Bicocca di Milano. I primi anni di università sono per Ivan un periodo di grande sperimentazione letteraria, di nuove importanti amicizie, di rinnovate prospettive politiche e sociali; trova infatti il modo di andare a vivere da solo, diventa volontario nelle botteghe eque e solidali della cooperativa Chicomendes, partecipa ad incontri di formazione su problematiche di geopolitica moderna e di mediazione interculturale. Organizza in università un laboratorio studentesco (l’O.s.s.s: Officina Studentesca di Sperimentazione Sociale) finalizzato ad una ricerca didattica sperimentale, gestita interamente dagli studenti; più tardi, con il contributo di diversi amici e compagni, promuove una rete di collettivi universitari, che sotto il nome di Resistenza Universitaria, raccoglie alcune realtà dell’associazionismo studentesco milanese. Nel frattempo lavora come fattorino, come operatore telefonico, come messo comunale per il censimento, come addetto alla rilevazione sociale sul territorio di Pioltello e Abbiategrasso, come redattore per il quotidiano on line PeaceReporter, come dj per la Postumia Vibrations e la sua grande famiglia stonata.
E' in questi anni di nuovo slancio ideale che Ivan matura l'idea di liberare la poesia dall'angolo silenzioso nel quale si ritrova, di precipitarla tra le strade ed i passanti, di sposarla ai più diversi stimoli artistici. Nell'ottobre 2003 espone per la prima volta le sue poesie e, grazie ad un percorso di contaminazione con diversi artisti emergenti milanesi, decide di convergere la sua poetica verso le arti visive e le moderne tecnologie digitali. Dal suo soggiorno, nel dicembre 2003, in diverse comunità ribelli e zapatiste del Chiapas, nasce Immensa Mexico, reading poetico visuale, nel quale poesia, racconto e immagini si intrecciano e s'accompagnano. Dall'estate 2004 decide di assaltare la strada a colpi di poesia, dipingendo e affiggendo per le vie di Milano alcune tra le sue poesie. In questi ultimi tempi, grazie alla collaborazione con il circolo Arci Sagapò e diversi noti artisti di strada, propone incontri in cui le diverse forme dell'arte convergono in contenuti comuni, contaminati e sperimentali.
da: Gemme
Poesia per la notte qualunque
poesia della notte qualunque
dispersa
nell’unto piovuto fine d’ovunque
nel silenzio sveglio d’una città sparsa
sposa nuda
graffiata.
La finestra di casa è tutto il mondo
spalancato sguardo di tutti i pensieri
sbucciate righe sbocciate
in un inverno opaco.
Incidenti tra penna e spirito
la sera in cocci poesia
spalancata d’urla fonde
ghiacciata dal ridere volgare
d’un ritmo qualsiasi
in una notte qualunque.