LOFTCUBE
UN MONOLOCALE SUL TETTO


L’ultima tendenza architettonica arriva dalla Germania, più precisamente da Berlino ed è il prodotto delle sinergie di un team di giovani architetti guidati dal celebre designer Werner Aisslinger.

 

 

Il suo nome: Loftcube.
Il primo prototipo abitabile proposto e costruito utilizzando i materiali più innovativi presenti sul mercato è collocato in maniera spettacolare sul tetto di un ex-deposito per la conservazione delle uova, ora sede della Universal Music Deutschland, di fronte al fiume Spree che bagna la città di Berlino.
«I giovani ameranno l’idea di ritrovarsi sui tetti, di vivere in comunità che galleggiano sopra la città, stando comunque dentro all’azione stessa della città» dice l’architetto.
L’idea è modellata sulle esigenze dei cosidetti “nomadi metropolitani”, quella nuova categoria urbana costituita
prevalentemente da giovani in continuo movimento, alcuni per motivi lavorativi, altri semplicemente per evasione, altri ancora per fuggire da monolocali claustrofobici, ma questo audace prodotto architettonico strizza l’occhio anche alle nuove comunità alternative, “nipotini” degli hippie, uniti da una comune volontà di versatilità e di isolamento dalla frenesia delle metropoli.
Werner Aisslinger parla proprio di una rivoluzione non solo formale ma soprattutto sociale, un cambiamento significativo delle abitudini abitative nelle metropoli che porterà presto a quella che l’architetto definisce come “l’era della colonizzazione del roofscape”.
Loftcube nasce per essere piazzato in vetta ai grattacieli. Come quelli costruiti a Berlino nel dopoguerra, spazi spesso inesplorati che nascondono grandi potenzialità come, ad esempio, una vista a 360° sulla città e la possibilità di abolire per sempre tutte quelle controindicazioni del vicinato.
L’unità abitativa ha dimensioni di 7,25 per 7,25 metri e un’altezza di 3,50 per un totale di 52 metri quadrati. Esternamente ha la forma di un cubo, l’interno è strutturato come quello di un loft ed il costo è di circa 55 mila euro.
Le quattro pareti esterne possono essere personalizzate, così come quelle interne, scegliendo fra materiali quali superfici trasparenti, traslucide, metalliche e legno lamellato. Gli interni sono costituiti da pannelli mobili e componibili che dividono lo spazio in zona notte e giorno, bagno e cucina.
Lo studio Aisslinger ha inoltre messo a punto degli speciali pannelli dalla doppia funzione: come la zona doccia all’interno della quale uno stesso getto d’acqua girato da un lato o dall’ altro del pannello può funzionare sia come doccia che come annaffiatoio design. Anche i pregevoli interni, rappresentati in alcune delle foto qui pubblicate, che bene interpretano il senso del Loftcube, sono stati progettati dallo stesso studio e sono distribuiti nel circuito delle maggiori aziende internazionali di industrial design.Quanto all’impiantistica interna i creatori di Loftcube hanno fatto riferimento alle tecniche usate nei campeggi e la statica strutturale dell’abitazione, molto leggera, non grava sulla stabilità degli edifici che la ospitano.

 

L’assemblaggio è semplice e con l’aiuto di tre persone richiede non più di quattro giorni. Più complesso potrebbe essere invece il trasporto del cubo, infatti, la soluzione più rapida ma anche più costosa è quella dello spostamento con elicottero da trasporto, altre ipotesi sono quella dell’utilizzo di gru mobili o anche, con qualche giorno in più, lo smontaggio del guscio modulare.
La fabbricazione seriale di abitazioni è una nuova tendenza dell’architettura contemporanea ma ad oggi il mercato non era ancora riuscito a trovare un compromesso fra ricercatezza estetica e costi. Loftcube può essere acquistato o affittato, aprendo nuovi scenari di vita urbana: una vera e propria comunità che galleggia sopra la città e che mantiene però il contatto con quello che scorre al di sotto.
Da tempo molte intuizioni architettoniche inseguono l’idea della fabbricazione seriale di abitazioni: Loftcube ne è un esempio concreto, producibile, realizzato pionieristicamente ed ora in attesa di un’evoluzione.

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